Hai già sentito parlare del padel e ti sei incuriosito?
Vorresti saperne di più o anche provare questo nuovo sport che sembra essere sulla bocca di tutti ma non sai da dove cominciare?
Leggi questa breve guida nella quale ti spiegheremo cos’è il padel, come si gioca, e se davvero può prendere così piede come si dice.
Uno sport nato per sbaglio
Sapevi che la nascita del padel sembra sia stato uno sbaglio?
Le cronache narrano infatti che circa 50 anni fa, e quindi negli anni ’70, ci fosse un appassionato di tennis che voleva costruirsi un campo nel suo giardino.
La sua abitazione, che si trovava in Messico, non era però sufficientemente grande per ospitare un campo regolare, e così il tennista si ritrovò con un’area di gioco più piccola che necessariamente comprendeva anche le mura di casa.
Dal Messico questo sbaglio si sarebbe poi spostato nei paesi latini come l’Argentina e poi la Spagna, fino a sbarcare nel bel Paese.
Oggi il padel è una vera moda, ma dietro l’effimero interesse ci sarebbe molto di più.
Difficilmente infatti un sport, se non ha dei contenuti validi e delle modalità di praticarlo davvero interessanti, si diffonde con tanta rapidità ed entusiasmo.
L’imporante è capirne bene il regolamento, che non va confuso con quello del tennis da cui in qualche modo deriva.
Superato questo primo ostacolo mentale, tutto il resto è divertimento.
Analizziamo, assieme al team esperto del sito racchette-padel.it, le regole e l’attrezzatura necessaria per poter praticare questo sport.
Come funziona il padel
La prima precisazione che va fatta è proprio sul nome dello sport. Originariamente infatti questa disciplina fu chiamata ‘paddle’, ed in effetti al giorno d’oggi i due termini paddle e padel sono equivalenti.
Se però ti trovi n Lombardia, regione dove questa sport ha preso molto piede, evita il termine ‘padel’, perché in dialetto locale significa padella.
A parte questa piccola e simpatica curiosità, le regole del padel (o paddle che dir si voglia), sono semplici.
Lo sport è davvero adatto a tutti, ai bambini così come ai giocatori più in avanti con gli anni.
Non c’è bisogno di particolari abilità o prestanza fisica per giocare. La racchetta ad esempio è più corta di quella che si usa nel tennis, e questo rende il gioco meno faticoso.
Per quanto riguarda il campo poi, ci sono delle pareti (ricordi la storia del tennista messicano?) che evitano non solo che la pallina finisca lontano, ma che permettono il rimbalzo senza che si verifichi un fuori campo.
Questo vuol dire che se non riesci a prendere la pallina, saranno le sponde a rimetterla in campo, cosa che nel tennis sarebbe un errore o un fallo.
La partita si disputa in quattro, due giocatori da una parte e due dall’altra.
Lo scopo del gioco naturalmente è quello di battere la pallina per farla andare dall’altra parte.
L’abbigliamento e l’attrezzatura del padel
Come abbiamo visto, la racchetta per giocare a padel è più corta e leggera di quella del tennis, e questo facilita la permanenza in campo anche per chi non è molto allenato.
Per quanto riguarda l’abbigliamento invece, nel padel ci si sbizzarrisce con i colori delle divise.
Forse per questo si è parlato di moda, ma se si guardano le scarpe indossate, si capisce che qui di moda ce n’è davvero poca.
Le scarpe infatti sono molto importanti perché servono sia per mantenere l’aderenza al terreno, sia per evitare strappi o torsioni innaturali della gamba.
Si usano quindi le scarpe apposite a ‘spina di pesce’.
Le riconosci perché la suola è strutturata in modo tale che sul terreno lasci un’impronta appunto a spina di pesce.
Vediamo più in dettaglio le regole, e in special modo quello che non devi fare per perdere il punto:
- non devi far rimbalzare la palla due volte prima di colpirla;
- non devi colpire la palla al volo prima che questa sia arrivata nel tuo campo;
- non devi indirizzare la palla verso il pavimento del tuo stesso campo o le maglie della rete;
- non devi far toccare alla palla altro se non la racchetta;
- non devi colpire la palla più di una volta.
Come vedi le regole sono semplici e lo sforzo fisico è limitato. Adesso non resta che provare.